Possibilità per l'ostetrica/o di effettuare l'ecografia office in gravidanza.

Parere condiviso dal Comitato Centrale e dall'Ufficio Legale della FNCO.

Premesso che:

Sulla base di quanto disposto al  comma e)  e comma g  dell’ Art. 48. Esercizio delle attività professionali di ostetrica  del Decreto Legislativo  6 novembre 2007, n. 206  ( Attuazione della direttiva 2005/36/CE  relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali )

1)    L’ ostetrica/o  è autorizzata a
-    e) assistere la partoriente durante il travaglio e sorvegliare lo stato del feto nell'utero con i mezzi clinici e tecnici appropriati;
-    g) individuare nella madre o nel bambino i segni di anomalie che richiedono l'intervento di un medico e assistere quest'ultimo in caso d'intervento; prendere i provvedimenti d'urgenza che si impongono in assenza del medico e, in particolare, l'estrazione manuale della placenta seguita eventualmente dalla revisione uterina manuale;

2)    Le linee guida SIEOG 2010  definiscono che :

  • l’ecografia office  ( o ecografia di supporto ) in ostetricia e ginecologia è un esame ecografico eseguito a sostegno alla visita ed è finalizzato alla ricerca di dati diagnostici che possono essere utilizzati a completamento della visita.
  • Non vi è evidenza scientifica che sia utile effettuare un esame ecografico durante ogni visita ostetrico-ginecologica (Evidenza I-b. Livello di raccomandazione A).
  • Non è necessario che sia rilasciato un referto specifico, ma i parametri rilevati dall’Office ecografia devono sempre essere scritti nella cartella clinica della paziente.
  • E’ necessario spiegare alla donna  il significato dell’office ecografia e la differenza rispetto agli esami ecografici “formali”  che vanno comunque eseguiti o consigliati ove indicato.
  • Che le indicazioni  alla office ecografia  sono:

In ostetricia  (Evidenza IV. Livello di raccomandazione C):

    • visualizzazione della presenza in utero della camera ovulare,  dell’embrione e dell’attività cardiaca embrio-fetale,
    • valutazione della presentazione fetale,
    • valutazione della quantità di liquido amniotico.

In Ginecologia

    • valutazione dell’ecogenicità di una tumefazione diagnosticata con l’esplorazione bimanuale (cistica/solida),
    • controllo della localizzazione di IUD.
  • L’ecografia office può essere effettuata per via transaddominale o trans vaginale con ecografo real time dotato di sonda addominale di almeno 3,5 MHz e/o di sonda vaginale di almeno 5 MHz (Evidenza I-c. Livello di raccomandazione A).

I parametri valutabili possono essere:

    • Identificazione in utero del feto e n° di feti.
    • Presenza o assenza dell’attività cardiaca embrio-fetale.
    • Parte presentata del feto.
    • Quantità di liquido amniotico rilevata soggettivamente.
    • Conferma di presenza di tumefazioni pelviche e loro ecogenicità.
    • Posizione di IUD in utero.
  • Nella comunità scientifica dell’area ostetrico-ginecologica  internazionale e nazionale è  ormai largamente condiviso che l’office ecografia, per le sue peculiarità intrinseche, è un esame che può essere effettuato anche da operatori che non possiedano una formazione specifica in campo ecografico purché abbiano una conoscenza di base della metodica .
  • Dalla letteratura scientifica più accreditata risulta che  l’impiego della diagnostica ad ultrasuoni nella sorveglianza del benessere materno/fetale anche da parte delle ostetriche di fatto è ormai un’attività consolidata nella midwifery internazionale.
  • La refertazione , ossia la relazione scritta  dal medico per  certificare l’attività svolta ed  attestare i  risultati  delle  indagini diagnostiche cliniche , strumentali e di laboratorio -  è di competenza medica

Si evince che

Per l’ostetrica  l’ecografia office può rappresentare uno strumento di supporto  per la rilevazione dei parametri  materni e fetali in gravidanza ed in travaglio di parto   al fine di interpretare e valutare con tempestività e maggiore accuratezza la normale evoluzione della gravidanza e del parto.

L’ostetrica  deve inserire  la data dell’esame ecografico  eseguito con “office ecografia”   in concomitanza della visita ostetrica,  e ha il dovere di  trascrivere i parametri rilevati  a supporto della visita nel corso della gravidanza e/o del travaglio  parto  nella cartella clinica  nella  cartella clinica della paziente e dovrà informare il medico specialista dei risultati che deviano dalla normalità e fisiologia.
I parametri rilevati con l’ecografia office non danno esito ad alcun referto, piuttosto si integrano a quelli di una tradizionale   visita ostetrica a  supporto della  diagnosi.

All’ostetrica/o non compete  la refertazione1 dell’ecografia office, ossia una relazione sulle risultanze di una indagine diagnostica che è invece un atto medico.
La FNCO, sulla base delle risultanze dei processi di interazione e di confronto avviati con le società scientifiche più accreditate  e nello specifico con  la SIEOG, per quanto riguarda la tematica del ruolo dell’ostetrica/o nella  Ecografia OFFICE in area ostetrica e ginecologica, provvederà ad inviare ulteriori specificazioni  rispetto a nuovi  ambiti di utilizzo  e di competenza.

CONCLUSIONI

L’ostetrica/o , tenuto conto delle normative D.M. 740/94; L. 42/99; L. 251/2000; D 2005/36 CE, ecc, si avvale  nel proprio esercizio professionale della ecografia office in concomitanza della visita ostetrica,  quale  strumento di supporto  per la rilevazione dei parametri  materni e fetali in gravidanza ed in travaglio di parto   al fine di interpretare e valutare con tempestività e maggiore accuratezza la normale evoluzione della gravidanza e del parto.
L’ostetrica/o ha il dovere di  trascrivere i parametri rilevati con l’ecografia office  nella cartella clinica  e dovrà informare il medico specialista dei risultati che deviano dalla normalità e fisiologia.
All’ostetrica/o non compete  la refertazione1 dell’esame ecografico, ossia la stesura di una relazione sulle risultanze di una indagine diagnostica che è invece un atto medico.

Nel linguaggio clinico si parla di “referto” (es. per esame ecografico) nel senso di “refertazione”, ossia relazione scritta dal medico sulle risultanze di indagine diagnostica (fisiche e strumentali) a seguito di attività compiuta dal medico o caduta sotto la sua diretta percezione.
Quando si tratta di attività di rilevazione dati, esecutiva di un esame/accertamento strumentale o attività diagnostica del benessere-materno fetale e gravidanza fisiologica, ben può essere svolta dall’ostetrica.
Se, invece, si tratta di “refertazione” nel senso di “atto medico”, certificazione, ossia attestazione di fatti di cui l’atto è destinato a provare la verità, è attività del medico. Invero la refertazione dell’esame ecografico sembra piuttosto destinata a provare la verità di fatti morbosi o fisiologici al terzo interessato e presuppone necessariamente (anche se implicitamente) che il medico stesso abbia proceduto direttamente all’accertamento di malattia-anomalia o fisiologia mediante l’esame sulla paziente, anche se non mera visita, ma accertamento strumentale. In altre parole il medico certifica di aver compiuto un’attività dando atto dei risultati.