L'ostetrica/o può effettuare la rianimazione neonatale nel corso di un parto a domicilio?

Parere tecnico approvato all'unanimità dal Comitato Centrale della FNCO nella seduta del 22 settembre 2012.

PREMESSE

Sulla base del regolamento concernente la individuazione della figura e relativo profilo professionale dell’ostetrica/o DM 740/94

Art.1

1. E’ individuata la figura dell’ostetrica/o con il seguente profilo:
l’ostetrica/o è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsabilità e presta assistenza al neonato.

Sulla base di quanto disposto al comma e) e comma g) dell’ Art. 48. Esercizio delle attività professionali di ostetrica del Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 206 ( Attuazione della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali )

L’ ostetrica/o è autorizzata a:
e) assistere la partoriente durante il travaglio e sorvegliare lo stato del feto nell'utero con i mezzi clinici e tecnici appropriati;
g) individuare nella madre o nel bambino i segni di anomalie che richiedono l'intervento di un medico e assistere quest'ultimo in caso d'intervento; prendere i provvedimenti d'urgenza che si impongono in assenza del medico;
h) esaminare il neonato e averne cura; prendere ogni iniziativa che s'imponga in caso di necessità e, eventualmente, praticare la rianimazione immediata;
i) assistere la partoriente, sorvegliare il puerperio e dare alla madre tutti i consigli utili affinché possa allevare il neonato nel modo migliore;

L’assistenza al neonato sano e patologico rientra tra gli obiettivi irrinunciabili del corso di laurea in Ostetricia; gli standard formativi pratici prevedono:

1. aver partecipato attivamente all’esame di almeno 100 puerpere e neonati senza rilevanti patologie;
2. aver partecipato attivamente, durante il tirocinio, all’assistenza e cura di puerpere e neonati, compresi quelli pre - e post- termine, di peso inferiore alla norma o con patologie varie;
3. aver partecipato attivamente, durante il tirocinio, all’assistenza e cura, in ambito ginecologico - ostetrico, di neonati e lattanti, anche avviando i casi patologici in reparti di medicina e chirurgia.

Considerazioni di carattere epidemiologico

Un numero relativamente ridotto di bambini richiede manovre rianimatorie alla nascita. Di quelli che richiederanno assistenza, la maggioranza avrà bisogno soltanto di un’assistenza ventilatoria. Solo una minoranza richiederà un breve periodo di compressioni toraciche in aggiunta alla ventilazione. Su 100000 bambini nati in Svezia in un anno, solo l’1% (10/1000 nati) dei bambini con un peso alla nascita maggiore di 2,5 Kg ha richiesto manovre rianimatorie alla nascita. Di questi, lo 0,8% ha bisogno solo di un’assistenza in maschera, mentre lo 0,2% richiederà l’intubazione tracheale. Lo stesso studio ha determinato che un neonato a basso rischio (ad esempio quelli nati dopo 32 settimane di gestazione e con un parto apparentemente normale) avrà bisogno di rianimazione solo nello 0,2% dei casi. Di questi, il 90 % risponderà alla semplice ventilazione in maschera, mentre il 10 % richiederà l’intubazione tracheale (Sam Richmond, Jonathan Wyllie; Resuscitation 81 (2010): 1389–399.)

Le European Resuscitation Council Guidelines for Resuscitation 2010 Section 7. Resuscitation of babies at birth forniscono indicazioni per la valutazione iniziale e classificazione del neonato alla nascita, nonché gli interventi da mettere in atto in relazione alle condizioni cliniche del bambino anche sotto forma di algoritmo (vedi allegato).
La formazione del personale sanitario è un punto cruciale, specie in considerazione che parliamo di eventi rari.

CONCLUSIONI

Tenuto conto delle normative D.M. 740/94, Art. 48. Esercizio delle attività professionali di ostetrica del Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 206 l’esame e la cura del neonato, prendere ogni iniziativa che s'imponga in caso di necessità e, eventualmente, praticare la rianimazione immediata, a prescindere dal contesto lavorativo, rientrano tra le competenze professionali dell’ostetrica in quanto acquisite nel percorso universitario e consolidate attraverso la formazione continua (legge 42/99).
Di fronte ad una situazione di pericolo di vita del neonato l’ostetrica deve richiedere l’intervento del medico (o del 118 per l’assistenza domiciliare) ed in sua assenza saper mettere in atto le manovre rianimatore appropriare, in relazione alle condizioni cliniche del neonato, nel rispetto di protocolli o linee guida. Di utilità le linee guida “Neonatal Resuscitation: 2010 American Heart Association Guidelines for Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care".
E’ fondamentale che l’ostetrica/o mantenga le competenze relative alla tecniche di rianimazione neonatale invasive (ad esempio intubazione tracheale) e non, attraverso un aggiornamento professionale costante e mirato.